con l'amico EUSTACHIO |
L'importante
…. è finire.
Come
diceva una famosa canzone di Mina a volte ciò che conta è finire, in un modo
o nell’ altro finire.
Purtroppo
nel nostro sport succede anche questo quando punti tanto su una data e una
gara in particolare e ti succedono i guai sbagliati nei momenti sbagliati.
Dopo
una lunga preparazione iniziata mesi fa’ e avanzata bene fino ai primi di marzo
le cose ad un tratto iniziano a girare male, prima con un infortunio ad una
gamba, che mi ha costretto a uno stop, poi con una brutta influenza e
relativa tosse che mi ha accompagnato fino alla soglia della maratona.
Comunque
la spesa e’ fatta, si va a Roma e un po’per la guarigione effettiva, un po’ per
l’effetto adrenalinico di questa grande gara in questa grande citta’ si arriva
alla partenza e mi sento decisamente bene; via, la partenza e’ buona, non ho
difficolta’ davanti a me, non sono imbottigliato e inizio di buon passo con
passaggi veloci ai 7Km e 14Km ma il percorso e’ duro con tratti vallonati,
passo alla mezza ancora nella norma numero 1339 ma arriva qualche messaggio di allerta dalla mia
gamba e sull' ennesimo tratto in leggera salita arriva l'allarme generale, il
dolore aumenta, cosi non si puo' piu' andare; ero circa al 28°Km.
Continuo
rallentando e riflettendo se scegliere di ritirarmi o cercare di finirla, alla
fine da buon podista scelgo di tenere duro e proseguire, a mano a mano adatto
la mia corsa alla situazione per tenere a bada il dolore e il risultato e’ una
corsa scoordinata che pesera’ sull’altra gamba, un “martirio” proseguito fino
all’agognato traguardo.
Il
risultato in ordine di tempo e’ per me il piu' alto di sempre 3h43’ ma in fine
vedendo il bicchiere mezzo pieno sono contento che non ho grosse conseguenze
sulle gambe, vorra’ dire che ho fatto un bel lungo in vista del prossimo
appuntamento, quello di fine maggio, quello da 100Km! qui
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